Il nuovo ordine nella zona del Mediterraneo prende forma fisica in alcune aree geografiche particolari, Novazon nel nord ovest italiano e altre realtà sparse per il territorio nazionale. L’ abbondanza di acqua al Meridione, siccità ed eventi climatici catastrofici più a nord creano un nuovo squilibrio che deve essere dominato e regolarizzato.

L’ evoluzione di Novazon, la città dei camion

Come prevedibile vaste aree urbane e suburbane sono ormai zone di conquista per società multinazionali che traggono profitto dalla logistica e dal continuo aumento degli acquisti online da parte della popolazione. La tecnologia ci ha resi schiavi senza che nemmeno ce ne accorgessimo. Quando tutto diviene semplice ed economico inevitabilmente si creano condizioni per la perdita di contatto umano. Ricordo ancora il negozio su corso Risorgimento dove acquistavo un ottimo pane, come ricordo bene il bar su via Allegra che faceva un ottima paella e dove potevo sedermi a bere un buon gin tonic in relativa quiete.

Ora è cambiato tutto. Mancano riferimenti sul territorio e i negozi fisici di quartiere sono stati completamente spazzati via dalla corsa all’ acquisto online. Faccio fatica a conoscere qualcuno che sia più lontano di 20 m da casa mia. Abito nella zona di Vignale, prima periferia a nord verso il lago Maggiore.

Faccio comunque la solita vita, anche se con condizioni diverse. Certe cose cambiano, alcune invece no diceva Morpheus in Matrix. Mi alzo sempre all’ alba, come se si vedesse ancora. Ma è un abitudine che non riesco a perdere. Gente come me ha la pelle dura, non si lascia sottomettere facilmente. Novazon non riesce a fagocitarmi. Molti altri invece son già passati dalla faringe all’ intestino senza passare nemmeno dallo stomaco di questà città frenetica e inquinata.

Mi alzo sempre all’ alba e ogni giorno sembra uguale a quello appena passato. Stesse regole, stesse abitudini, stessi vizi e appuntamenti che sembrano non cambiare mai. Non è questa la vita che volevo ma senza il becco di un quattrino veramente non sò come si possa cambiare il corso degli eventi. I soldi governano ancora, come decenni fa, la vita di tutti. Credevo di essere sull’ orlo di un cambiamento epocale quando avevo 25 anni. Poi quando ne avevo 40. Ma non è mai cambiato nulla. La società si evolve e si trasforma sempre seguendo poche linee guida, che non sono quelle dell’ anima e dello spirito. Ci muoviamo, io e tanti come me, senza che la vita dia respiro o un briciolo di fortuna si incagli nelle nostre dita.

L’ impero della strada si concentra in Novazon. Soluzione a una richiesta diffusa o campo di concentramento?

Oggi mi sono svegliato un pò rotto. Non ne posso più di sentire l’ odore delle pastiglie dei freni, del logorio di pneumatici sull’ asfalto, di esalazioni tossiche e CO2 provenienti dalla strada. Mi bevo un caffè e non penso. Novazon fa questo effetto e forse questa città l’ han chiamata così anche per l’ elevato uso di psicofarmaci. Suona bene. Dall’ epoca della prima pandemia Covid, intorno al 2019, l’ uso di psicofarmaci è aumentato a dismisura. Una ricerca italiana condotta per dodici mesi su un campione di 472 pazienti ha dimostrato che mentre tutti gli altri sintomi dell’infezione da Coronavirus sviluppati in fase acuta diminuiscono a un anno dal contagio, aumentano quelli tipici dei disturbi psichiatrici. E si manifestano dopo la malattia, per protrarsi a lungo, a scapito della qualità della vita. E questo solo nei primi anni. Tra smog e farmaci ci stiamo o stanno rovinando.

Oggi, dopo quasi 100 anni non si ricorda più nulla. Nessun testimone è rimasto in vita. Ci affidiamo ai racconti tramandati da chi c’ era prima di noi.nE quando la memoria del passato svanisce ci si sente un pò persi e un pò più soli di prima. In questo stato d’ animo nessuno ha protestato se non quando ormai era troppo tardi. L’ enorme bisogno di materie prime e manufatti richiesti al Meridione trovarono l’ Hub perfetto proprio qui dove abito ancora, Novazon.

Siamo tutti convinti di saperlo dominare il male, e in linea di massima, è vero, riusciamo a soffocare ogni impulso che ci grida di uccidere, è quasi come se avessimo una specie di immunità. Ma esistono fattori imprevisti, meteore che ci devastano l’esistenza, tragedie, disgrazie, e ci rendono vulnerabili, indeboliscono l’immunità al male… Così tutto a un tratto, con le barriere naturali logori e sfibrate, il male attecchisce e prende il sopravvento. ( From X-file la serie)

Nel giro di due decenni sparirono piano piano i classici negozi, i fabbricati commerciali, le cascine dismesse e i campi coltivatio verdi d’ erba naturale. Cementificazione spinta e prefabbricata per realizzare grandi magazzini di logistica e ricovero, enormi strade senza marciapiedi e cubi di cemento per gli alloggi degli autisti diventarono realtà tangibile sotto i miei occhi. Era fatta, Novazon divenne l’ impero della strada a discapito di socialità, salute umana e tessuto socio-economico diversificato. Ma per me e per quelli che ancora ci abitano è diventato un campo di concentramento.

Novazon oggi, 2110

In un futuro non così lontano, una città dominata da un flusso incessante di camion è una visione accattivante dell’evoluzione urbana. Grattacieli imponenti, con le loro strutture in acciaio che riecheggiano la forza degli enormi impianti di trivellazione che attraversano le strade sottostanti, creano uno skyline punteggiato dalla presenza dinamica del settore dei trasporti. Autostrade sopraelevate, sospese a mezz’aria come arterie colossali, attraversano il paesaggio urbano, garantendo un flusso continuo di merci in una rete vivace e interconnessa. In mezzo al ronzio costante dei motori, magazzini automatizzati e centri di distribuzione, alimentati da tecnologie all’avanguardia, ronzano con efficienza, orchestrando una sinfonia di logistica. Questa futura città dominata dai camion è una testimonianza della fusione tra innovazione e necessità, dove il movimento incessante del commercio e gli imponenti giganti dei trasporti definiscono il paesaggio e guidano il ritmo del progresso.

Sconosciuto scrittore del 2028